domenica 1 febbraio 2009

un articolo molto interessante

´Guarda che lavora nellíateneo anche il figlio di Frega (líex rettore e oppositore di Giovanni Latorre, ndr)ª.´Ma che stai dicendo, quello allíuniversit‡ ci starebbe lo stesso, ha un curriculum lungo un chilometro, magari ce ne fossero di pi˘ª. Il dialogo tra dipendenti dellíUniversit‡ della Calabria serve a far capire quanto sia dibattutta e complessa la questione delle parentele nel campus di Arcavacata. Dibattuta perchÈ Ë da anni sulla bocca di tutti. Complessa, perchÈ non giova lasciarsi andare a semplificazioni eccessive. Tra i figli (e parenti) dei docenti e impiegati tecnico-amministrativi che lavorano tra i cubi rendesi ve ne sono molti giovani e validissimi. Tutti sono vincitori di concorso, molti supereranno i padri e le madri in quanto a curricula accademici. E per alcuni, gli altri, quelli che hanno fatto carriera molto in fretta grazie a un cognome pesante, questo Ë un vantaggio. Serve per ìimboscarsiî meglio, crescere allíombra degli sponsor, beneficiare dei vantaggi della genetica.Gi‡, ma come? Il meccanismo dei concorsi Ë teoricamente difficile da piegare alle volont‡ private, ma qualche anomalia Ë chiara. Lo ha spiegato di recente Franco Piperno, scomodo docente di Fisica dellíateneo: ´I concorsi sono una presa in giro - ha detto - Quelli universitari sono gli unici in Italia per i quali se ci sono tre posti a disposizione, si presentano tre candidati, mentre se cíË un posto solo per un vigile urbano ci sono mille domandeª. Una considerazione che arriva dallíinterno, da un profondo conoscitore delle dinamiche dellíateneo. Come i dire, i concorsi, formalmente ineccepibili, sono anomali rispetto a quello che accade in altri settori lavorativi.Eí una frase che si adatta bene anche alla descrizione della catena di parentele distribuita tra le stanze e i corridoi dellíateneo (a dire la verit‡ la questione, per una volta, lega la Calabria al resto della nazione). Anche in questo caso tutto Ë formalmente ineccepibile e, ripetiamolo a scanso di equivoci, molti parenti sono validissimo. PerÚ líanomalia resta e la domanda affiora: ma non saranno troppi questi parenti?E non sarebbe il caso di parlarne? Il fatto Ë che le famiglie numerose allíUnical sono parecchie. La pi˘ numerosa Ë quella dei Costabile. I figli del ìcapostipiteî Francesco, Michele e Angela hanno ruoli di primo piano (delegato dellíarea marketing il primo, ai servizi per i disabili la seconda) e sono docenti apprezzati, non solo nel campus ma nel mondo accademico italiano in generale. Ci sono poi Carlo (ricercatore della facolt‡ di Lettere) e Giancarlo (docente di Scienze matematiche), rispettivamente figlio e fratello di Aldo Francesco Costabile, docente ordinario, ex preside della facolt‡ di Scienze, attualmente direttore della Ssis.Tra i gruppi familiari pi˘ corposi troviamo i Crispini. Il padre, Franco, Ë stato per molti anni preside della facolt‡ di Lettere (nellíultimo periodo era tornato in sella dopo un ricorso vinto al Tar, poi ribaltato dal Consiglio di Stato a favore di Raffaele Perrelli). Assieme a lui tra i cubi del campus, lavorano le figlie Ines (sempre a Lettere) e Alessandra (a Scienze matematiche, fisiche e naturali).Restiamo nellíarea umanistica, spostiamoci un poí, fino a Scienze dellíeducazione. Dove il prof Giuseppe Trebisacce, gi‡ presidente del corso di laurea, Ë accompagnato dai figli Nicola e Giovanbattista (ricercatore e dottorando nello stesso dipartimento).Ancora Lettere, anche se qui torniamo un poí indietro nel tempo e dobbiamo virare verso il Dams. Marito e moglie, Pier Augusto Bertacchini (oggi direttore del Centro interdipartimentale della Comunicazione) e Eleonora Bilotta (dcocente di prima fascia di Psicologia generale), ne hanno retto le sorti per qualche anno, prima che il corso di laurea fosse completamente rinnovato, non senza traumi. Da un direttore di dipartimento a un preside di facolt‡ (e anche ex assessore comunale di Rende- area Ds): Giuseppe De Bartolo ha una figlia, Anna Maria, ricercatrice a Linguistica. In questo caso, perÚ, la famiglia si Ë allargata. Il compagno della ricercatrice lavora, infatti, con un contratto di collaborazione, nella stessa facolt‡, come tecnico-amministrativo.Torniamo a Lettere (non sar‡ che, proprio per líalta incidenza di questi casi, il neopreside Perrelli ha annunciato che avvier‡ una operazione trasparenza?), area Linguistica. Il deus ex machina del settore Ë Roberto Guarasci, a cui si Ë riavvicinata da qualche anno la moglie Anna Rosa Rovella (ma cíË pure la cugina Valeria Rovella).Due cuori e una commissione díesami anche a Scienze giuridiche. Enrico Caterini, che Ë il direttore dellíarea, lavora assieme alla moglie, Giovanna Chiappetta, che Ë una docente di seconda fascia.Nello stesso filone (quello di marito e moglie) si inseriscono Mario Alcaro, coscienza critica del riformismo calabrese e docente di Storia, e la compagna Amelia Paparazzo (docente nello stesso dipartimento).Sono fratelli, invece, Massimo Veltri, stimato ex senatore e docente della facolt‡ di ingegneria (dipartimento di Difesa del suolo), e Pierluigi, il direttore del dipartimento di Fisica visitato da Mussi ieri líaltro, nel corso della visita per líinaugurazione dellíanno accademico, il trentacinquesimo per Arcavacata. Che punta a trasformarsi in un mega ateneo, spera nella benevolenza della politica, auspica, nel discorso del suo rettore una Calabria pi˘ giusta. E forse dovrebbe aprirsi al territorio, portare allíesterno le proprie istanze di sviluppo e novit‡. Discutere e mettersi in gioco, anche su argomenti indigesti, come quello delle parentele


Nessun commento: